I termini Vintage e Retrò sono spesso utilizzati come sinonimi ma in realtà incarnano due mondi diversi che è bene non confondere.

La parola Retrò, che deriva dal francese “rétrospectif” ovvero “retrospettiva”, sta a indicare uno stile artistico e culturale che si richiama alle mode passate, sottolineando il gusto e le caratteristiche di tutto ciò che generalmente viene detto “d’epoca” mentre Vintage, parola anch’essa derivante dal francese “vendenge”, è l’attributo che solitamente si dà a tutti quei manufatti prodotti almeno venti anni fa che per qualità o perché ispirati a determinate mode e costumi si sono affermati nel tempo come veri e propri oggetti cult. Da quanto detto, risulta quindi abbastanza evidente come una sedia prodotta oggi ma ispirata al passato sia Retrò mentre un giradischi realizzato almeno venti anni prima che si distingue per il design, i materiali o lo stile è da considerarsi inimitabile è quindi Vintage.

Si cominciano già a cogliere le differenze tra Vintage e Retrò.

Retrò: le caratteristiche

Retrò è dunque tutto ciò che si richiama al passato ed esempi di questo stile si possono trovare in numerosi settori come l’arte, l’arredamento e la moda. Così nel comparto dell’arredamento, Retrò si riferisce a un design che guarda al passato, cercando di imitarne le linee, le forme e i colori. Generalmente per l’arredamento i mobili Retrò sono quelli di ispirazione anni ’50, ’60 e ’70 ma possono avere anche delle caratteristiche che li riportano alla cultura pop o a uno stile grafico. Ovviamente a seconda delle influenze è possibile riscontrare alcune differenze tra i mobili Retrò: così quelli di ispirazione anni ’50 si distinguono per le forme slanciate ed eleganti, per l’utilizzo di materiali come il laminato plastico (formica) e per l’impiego di tessuti dalle fantasie audaci mentre quelli che si richiamano agli anni ’60 e ’70 si caratterizzano rispettivamente per le forme innovative e a tratti psichedeliche e per le fattezze voluminose. Risulta così chiaro che lo stile Retrò nell’arredamento così come nella moda o nell’arte vada riferito a tutti quegli oggetti, non necessariamente vecchi, che riescono a far rivivere le atmosfere e le ispirazioni di una epoca storica.

Vintage: le caratteristiche

Definire cos’è il Vintage è leggermente più complicato in quanto con questo termine si dovrebbe indicare non solo un oggetto vecchio di almeno 20 anni ma anche un oggetto che è riuscito a diventare di culto, un must distinguendosi o per la qualità dei materiali o per la capacità di incarnare il costume e la cultura di un’epoca. Può quindi rientrare nel Vintage qualunque manufatto, dagli abiti agli accessori, dai dischi agli strumenti musicali, dai mobili alle decorazioni della casa, prodotto dal 1920 al 1990 che anche dopo decenni continua ad essere considerato unico e prezioso. Quindi se l’età di un oggetto è importante per attribuirgli un “etichetta”, altrettanto lo è riuscire a stimarne il valore in relazione a caratteristiche quali la rarità e le condizioni. Facendo quindi attenzione ad alcune caratteristiche non sarà più così complicato distinguere Vintage e Retrò!