Vinili più quotati di sempre, quali sono i dischi più ricercati?

I vinili sono ritornati prepotentemente alla ribalta, affermandosi nuovamente come il “formato” più amato. Così dopo aver ripercorso la storia del vinile, è bello anche chiedersi quali siano i dischi più ricercati e quotati di sempre, quegli album introvabili divenuti una vera e propria ossessione dei collezionisti di tutto il mondo.

Ma prima di stillare la classifica dei vinili più quotati al mondo è bene chiedersi quali sono i fattori che ne determinano la rarità e quindi il prezzo. In linea di massima, gli elementi che fanno salire vertiginosamente il costo di un vinile sono una copertina censurata, un errore nella stampa originale che ha determinato il ritiro del disco dal mercato o il fatto di essere appartenuto a dei personaggi famosi. Certo anche “gli anni” di un disco hanno un peso, ma non sempre “l’antichità” è sinonimo di rarità.

Detto questo, vediamo quindi quali sono i vinili più quotati di sempre.

Vinili più quotati: la classifica dei 10 dischi più ricercati

L’esperto di vinili rari Phil Barton ha stillato un’interessante classifica dei dischi più quotati di sempre, un elenco che dà delle certezze ma riserva anche delle sorprese inattese.

Al primo posto troviamo la numero 0000001 di “The White Album” dei Beatles, ovvero la copia appartenuta niente di meno che a Ringo Starr e il cui valore raggiungerebbe all’incirca gli 822.000 Euro mentre al secondo posto si piazza un altro disco dei quattro di Liverpool, prima che diventassero i Beatles, ovvero “That’ll Be The Day/In Spite of All The Danger” del 1958 che contiene la prima canzone composta da Paul McCartney allora quattordicenne, il cui valore di mercato raggiunge all’incirca i 112.500 Euro.

Il podio non poteva che essere completato da un altro disco dei Fab Four, vale a dire “Love Me Do” del valore di ben 90.000 Euro.

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The White Album, The Beatles

Al quarto posto si piazza con un valore di circa 33.000 EuroMusic for Supermakets” del 1983 di Michel Jarre, compositore francese che decise di distruggere tutti i suoi dischi e di vendere l’unica copia sopravvissuta all’asta mentre al quinto troviamo “Do I Love You (Indeed I Do)” del songwriter Frank Edward Wilson stimato ben 28.000 Euro.

Largo al punk per il sesto posto occupato niente di meno che da “God Save The Queen” dei Sex Pistols (13.000 Euro) mentre al sesto si piazza l’artista inglese William Morris Nicholls Jr., meglio conosciuto come Billy Nicholls, con “Would You Believe”, stimato 11.000 Euro.

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Album Sex Pistols

La classifica dei 10 vinili più quotati di sempre si chiude con l’ottavo posto di “Please, Please Me” dei Beatles con i suoi 8.400 Euro di valore, con il nono posto assegnato a “Kind Hearted Woman Blues” di Robert Johnson e i suoi 8.000 Euro di valore e con il decimo posto di “Bohemian Rhapsody/I’m in Love Whit My Car” dei Queen, stimato “appena” 5.600 Euro.

I vinili italiani più quotati e ricercati

Anche la produzione musicale italiana può vantare molti vinili rari e ricercati dai collezionisti, la maggior parte dei quali facente parte della corrente Progressive anni ’70. Vediamo quindi quali sono i vinili italiani più quotati. Al primo posto troviamo “Vento Caldo/ Marciapiede” di Franco Battiato, un 45 giri contenente brani registrati nel 1968 per la Philips ma pubblicati solo nel 1971. Il valore di questo disco, che si aggira intorno ai 1.000 Euro, si deve al fatto che al momento della commercializzazione Battiato decise di cambiare casa discografica, così il disco non venne mai pubblicato.

Al secondo posto troviamo “Contrasto” dei Pooh, un LP del 1968 pubblicato all’insaputa del gruppo dalla casa discografica Vedette in circa 1000 copie; i Pooh, appreso della commercializzazione del disco, decisero di abbandonare la casa discografica e richiesero il ritiro del vinile, il cui valore si aggira oggi intorno ai 1.200 Euro.

Il terzo posto spetta invece a “Ingresso Libero” di Rino Gaetano, LP del 1974 stampato in pochissime copie delle quali solo poche vennero vendute; fu proprio Gaetano a bruciare il resto delle copie invendute, di qui la rarità del disco il cui valore è di circa 1.000 Euro.

Mina conquista il quarto posto con “Mina con Voi” un doppio LP promozionale pubblicato in poche copie dalla casa discografica Ri-Fi quando Mina era già passata alla PDU e il cui valore è stimato in circa 1.100 Euro mentre al quinto si posiziona “Anime Salve” di Fabrizio De André, LP scritto con Ivano Fossati del 1996 e uscito in edizione limitata a 2500 copie numerate; valore tra i 400 e i 600 Euro.

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Anime Salve, Fabrizio De André

Al sesto posto troviamo due Ep di Adriano Celentano con Eraldo Volonté & His Rockers ( Rip It Up / Jailhouse Rock / Tutti Frutti / Blueberry Hill e Tell Me That You Love Me / The Stroll / Man Smart / I Love You Baby) usciti nel 1958 e contenenti 4 cover di canzoni Rock’n Roll. Questi dischi rappresentano l’esordio del Molleggiato su vinile per questo il loro valore è di circa 700 Euro cada uno. Settimo posto per Lucio Battisti con “Dolce Giorno/ Per una Lira”, 45 giri del 1966 pubblicato dalla Ricordi su pressione dello stesso Battisti che voleva lanciare la sua carriera di cantante. Furono 1000 le copie pubblicate delle quali solo 500 vendute mentre le altre vennero distrutte, per questo il valore del disco è di circa 1.000 Euro.

L’ottavo posto è occupato da Mia Martini con “Cica Cica Boom”, 12” che l’etichetta Foit Cetra voleva pubblicare utilizzando una copertina un po’ ambigua; la Martini si oppose e il disco non uscì mai per questo le poche copie in circolazione hanno un valore di circa 300 Euro.

Chiudono la classifica al nono posto il Banco del Mutuo Soccorso con LP omonimo del 1972 pubblicato dalla Ricordi e caratterizzato da una copertina sagomata con linguetta estraibile e contenente le foto in bianco e nero del gruppo nonché un’incisione (la data 22/04/1972) nei solchi del disco (la stima è di circa 500 Euro) mentre al decimo si piazza Vasco Rossi con “Ma cosa vuoi che sia una canzone”, LP d’esordio del 1978 stampato dalla Lotus, una casa discografica pressoché sconosciuta, e venduto in pochissime copie. Il packaging del disco era molto curato e conteneva oltre alle foto e ai testi delle canzoni anche molti credits; il suo valore si aggira oggi intorno ai 2.200 Euro.